martedì 3 febbraio 2015

Nel quartiere, per il quartiere, con il quartiere.

Il nostro quartiere vive anni difficili. La crisi, la disoccupazione, la speculazione rendono ogni
giorno più dura la vita degli abitanti di Mirafiori. A ciò si aggiunge un totale abbandono da parte delle istituzioni. Le Olimpiadi del 2006, in cui i governanti di turno della città si incensavano parlando di riqualificazione, di spesa sociale e di soldi che sarebbero entrati nelle tasche di chi abita in questa zona, in realtà hanno lasciato un territorio devastato, sempre più povero e isolato.

Molte famiglie vivono difficoltà economiche nella quotidianità e alcune non riescono ad arrivare a fine mese ed in alcuni casi addirittura a pagare l'affitto.

Sempre più lavoratori a volte anche in età avanzata si trovano in cassa integrazione o direttamente licenziati, senza la possibilità di portare a casa un reddito. Dopo la dismissione quasi totale della fabbrica Fiat e l'investimento sempre più consistente delle istituzioni e dei privati sulle grandi opere e i grandi eventi è estremamente difficile trovare un lavoro in quartiere e si è costretti a spostarsi, quando va bene (poche volte) all'interno della città, quando va male lasciando l'Italia e emigrando altrove.
I giovani vedono le proprie prospettive di vita chiudersi sempre di più, tra la difficoltà di trovare un'occupazione e famiglie che a causa della crisi non sempre riescono a garantire un sostegno economico. Sempre di meno sono gli spazi culturali, aggregativi e formativi dedicati ai giovani in quartiere, e quei pochi che ci sono rispondono spesso a delle logiche del parcheggio sociale, piuttosto che far esprimere e partecipare alla vita pubblica i ragazzi di zona.

Un ridimensionamento radicale è stato dato anche ai servizi basilari al cittadino, dalla sanità con la chiusura del distaccamento della ASL, fino ai trasporti pubblici dove molte linee sono state tagliate e alcune zone del quartiere sono praticamente irragiungili se non a piedi (con buona pace di anziani e disabili).

Le case popolari, le strade, l'arredo urbano sono lasciati al completo abbandono, senza parlare dei luoghi predisposti a far giocare i bambini o dedicati allo sport.

Questi sono solo alcuni dei problemi che viviamo nel quartiere, molti altri di pari intensità esistono e sono diffusissimi.

Con la proposta di organizzare insieme questo comitato di quartiere vogliamo provare a far emergere questi problemi per trovare una soluzione collettiva. Le istituzioni sono mute e distanti: è il momento di organizzarci tra di noi per cambiare il quartiere e renderlo un posto migliore per tutti!

D'altronde Mirafiori è da sempre un quartiere che si è conquistato i propri diritti passo per passo, che non ha mai abbassato la testa, anche quando i ricchi della città ci addittavano come randagi, criminali e quando va bene poveracci. Mirafiori ha sempre rivendicato la dignità di essere un quartiere popolare, l'orgoglio di quelle reti di solidarietà che nella difficoltà hanno fatto grande questa zona.

Per noi oggi è importante provare a rimettere insieme quelle reti di solidarietà, a riconnettere quelle molte capacità e quella voglia di cambiamento che se resta isolata diventa ansia, disincanto e accettazione.

Mirafiori è di chi la abita. Ama e rispetta il quartiere, il quartiere ti rispetterà!

Nessun commento:

Posta un commento