martedì 16 giugno 2015

Contro il fascismo in ogni quartiere... MAI UN PASSO INDIETRO!

Il 25 aprile scorso, alcuni ragazzi del Comitato di Quartiere Mirafiori e alcuni/e antifascisti/e del quartiere, hanno contestato la presenza al mercato di Via Onorato Vigliani di un banchetto inneggiante l'odio razziale e il disprezzo verso chi vive una situazione di estrema povertà.

La contestazione è avvenuta alla luce del sole, con l'appoggio di passanti e lavoratori del mercato, senza paura e con la determinazione di chi sa di essere nel giusto.
A meno di due mesi da questo fatto sono state notificate ad alcuni/e antifascisti/e delle denunce di danneggiamento e "lesione dell'onore" verso chi vomita odio e divisione sociale.

Questo non fa che dimostrare che c'è qualcuno che ha paura ed è talmente poco convinto delle proprie idee che non è in grado di difendersi se non attraverso lo scudo delle forze dell'ordine, un atteggiamento che sicuramente è molto poco "onorevole" e coraggioso. Inoltre, se per caso pensavano che sporgendo denuncia ci avrebbero spaventati o che avremmo smesso di dire che le loro cazzate non sono le soluzioni ai problemi della gente, be', anche in questo gli/le antifascisti/e sono molto diversi/e da loro.

Noi non ci lasceremo mai intimidire, anzi, ad ogni denuncia le contestazioni diverranno sempre più dure. I valori della Resistenza sono troppo importanti per noi, nulla e nessuno potrà farci cambiare idea che l'antifascismo si fa per le strade e per le vie del quartiere. E se per questo volete chiamarci antagonisti, fatelo pure!







FASCIO, FASCIO, STAI ATTENTO
CHE A MIRAFIORI ANCORA FISCHIA IL VENTO!

martedì 12 maggio 2015

La casa è un diritto di tutti, sfrattare è da criminali! ATC VERGOGNA!

Oggi 12 maggio nelle case popolari di via Artom due persone sono state sfrattate in modo violento e ingiusto. Con loro avevamo già resistito ad un primo tentativo di sfratto, riuscendo ad evitare che si trovassero da un giorno all'altro in mezzo ad una strada (http://comitatodiquartieremirafiori.blogspot.it/2015/01/artomresiste-lo-sfratto-di-rosi-e.html).

Verso le 13 due camionette di polizia antisommossa, accompagnati da un folto gruppo di Digos, sono entrati senza preavviso nell'appartamento di Massimo e Rosy, che soffre di gravi problemi di salute, e li hanno sbattuti fuori senza possibilità di replica. Sono 4500 le famiglie che a Torino stanno per subire o hanno subito uno sfratto a causa della crisi e della mancanza di politiche assistenziali.


Massimo e Rosy attraverso i canali istituzionali si sono visti chiudere tutte le porte in faccia: dall'ATC al Comune, dagli assistenti sociali all'emergenza abitativa, fino ai vigili urbani che li avevano rassicurati dicendo che li avrebbero avvisati prima di sfrattarli, tutti si sono lavati le mani della loro situazione e hanno permesso questa pratica infame. Questo uso spropositato di forza da parte della polizia è inaccettabile per un paese che si dice democratico, ma che in verità è una dittatura! Anche chi avrebbe voluto portare la propria solidarietà si è spaventato vedendo questo esercito dispiegato.

Molte famiglie del quartiere sono in questa condizione di disperazione e hanno paura: alcuni addirittura si indebitano per riuscire a pagare tutte le centinaia di euro al mese che ATC estorce agli abitanti delle case popolari. Acqua, luce, gas, affitto, spese di manutenzione (ma di cosa che gli appartamenti cadono a pezzi?), spazzatura, anticipi di vario genere. Ma chi è disoccupato come fa? Come fanno le famiglie con un solo reddito e dei figli da nutrire e mandare a scuola a pagare queste cifre spropositate?

ATC è la prima responsabile di quanto è successo. Indifferente a questo periodo di forte crisi, non guarda in faccia nessuno per spillare i soldi agli inquilini, non gliene frega niente se una persona non ha i soldi neanche per mangiare, buttano in mezzo alla strada invalidi, famiglie, bambini, anziani. L'unica soluzione che ti da è di "spalmare"  i tuoi debiti, così poi ti trovi a pagare 600 euro al mese. E se non ce la fai? TI SFRATTANO!

Il Comune è il secondo responsabile: stanzia milioni di euro per grandi eventi e grandi opere (come le Olimpiadi 2006), ma poi non ha i soldi per far vivere con dignità i suoi cittadini. Usa le periferie come luogo di speculazione economica e poi non stanzia fondi per le politiche sociali, per i sussidi o per le borse lavoro per il quartiere.

Ma non sono esenti da responsabilità gli assistenti sociali che hanno sbattuto la porta in faccia a Massimo e Rosy centinaia di volte, che non hanno provato minimamente a richiedere al Comune un aiuto o a segnalare il loro caso all'emergenza abitativa. La scusa è sempre stata che loro erano solo "adulti in difficoltà", quindi per loro non erano abbastanza disperati per essere aiutati e hanno sempre scaricato la propria responsabilità ad altri.

E anche la polizia oggi ha dimostrato di non essere dalla parte dei cittadini, ma dalla parte dei potenti che tolgono la dignità ai più poveri.

Noi siamo conviti che avere una casa sia un diritto di cui NESSUNO deve essere privato. Vogliamo che qualcuno si prenda la responsabilità di quello che è successo e trovi IMMEDIATAMENTE una soluzione abitativa a Rosy e Massimo. Per questo:

DOMANI 13 MAGGIO ALLE ORE 17 VICINO ALLE VETRATE, INVITIAMO TUTTI GLI ABITANTI DI MIRAFIORI AD UNA MERENDA DI SOLIDARIETA' DI QUARTIERE PER SOSTENERE MASSIMO E ROSY, MA ANCHE PER DENUNCIARE LO STATO DI ABBANDONO IN CUI SONO LASCIATE MOLTE PERSONE DEL QUARTIERE E PER CERCARE UN RESPONSABILE DI QUESTA SITUAZIONE ATTRAVERSO UNA CONFERENZA STAMPA.

Per ulteriori informazioni mandare una mail a comitatoquartiere_mirafiori@yahoo.it o chiamare al 340 937 6869.

sabato 25 aprile 2015

COMUNICATO IN SEGUITO AD AGGRESSIONE FASCISTA IN PIAZZA BENGASI: ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Oggi, 25 aprile, giornata di commemorazione dei 70 anni dalla liberazione nazifascista, un fatto molto grave è avvenuto nel nostro quartiere.

Terminato il corteo della sezione Anpi Nizza-Lingotto al cippo in memoria dei partigiani del quartiere a Italia ’61, un ragazzo è stato aggredito da un gruppo di fascisti. Passando dal mercato di via Onorato Vigliani, ha avuto una discussione con i membri di un finto “comitato” che stavano distribuendo un volantino inneggiante slogan razzisti. Sapendo benissimo che queste persone fanno parte di un partito fascista come Forza Nuova, questo ragazzo li ha invitati ad andare via dal quartiere.

In tutta risposta loro lo hanno seguito e aggredito nei pressi di piazza Bengasi. Appena siamo venuti a conoscenza dell’accaduto ci siamo precipitati nella piazza insieme ad altri partecipanti al corteo e abbiamo deciso di non far passare sotto silenzio quest’ infamità. Siamo andati al mercato di via Onorato Vigliani a cercare i responsabili dell’accaduto, che ci hanno accolti pronti ad attaccarci con delle sedie in mano. Nonostante questo li abbiamo affrontati, pretendendo che togliessero il banchetto e che se andassero dal quartiere: I FASCISTI A MIRAFIORI NON SONO I BENVENUTI!

Già qualche mese fa, questo fantomatico comitato, direttamente legato ai fascisti di Forza Nuova, ha cercato di attecchire sul territorio con manifestazioni contro il “degrado”, che incitavano all’odio razziale, soprattutto nei confronti dei rom. In continuità con questa propaganda xenofoba, oggi hanno tentato di distribuire un volantino in cui invitano i residenti del quartiere a partecipare ad un corteo il 9 maggio. Dalle loro dichiarazioni si evince che in questo corteo ci saranno Forza Nuova e Fratelli d’Italia, organizzazioni dichiaratamente fasciste, che vedono fra le loro fila anche chi occupa poltrone comunali, lucrando quindi sulle persone che ogni giorno pagano la crisi creata da politici e banchieri.

Molti sono stati i commenti favorevoli dai passanti e dai lavoratori del mercato, che hanno solidarizzato con noi e con l’aggredito. Con determinazione quindi gli abbiamo fatto smontare tutto, il loro gazebo e i loro volantini razzisti. Questi personaggi, sfacciati ma non sicuramente coraggiosi, hanno cercato di passare per vittime chiamando le forze dell’ordine a farsi difendere.

Abbiamo trovato insostenibile che il 25 Aprile, giorno in cui ricordiamo tutti coloro che hanno pagato con la vita la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, questi soggetti abbiano la sfacciataggine, con il benestare della circoscrizione e dei funzionari di polizia che li hanno autorizzati, di propagandare i loro beceri contenuti, riuscendo anche ad aggredire chi difende i valori e la memoria della Resistenza.

Il 9 maggio non li lasceremo sfilare indisturbati per le vie del nostro quartiere. Invitiamo pertanto tutti gli antifascisti e antirazzisti a tenersi in contatto con noi, per costruire insieme un’iniziativa che impedisca di creare una guerra fra poveri, che distoglie l’attenzione dai reali problemi del quartiere.

Mail: comitatoquartiere_mirafiori@yahoo.it
Facebook: Comitato di Quartiere Mirafiori

venerdì 13 marzo 2015

E' nato "InQuartiere", bollettino ribelle del CQM

Questo è un primo numero di presentazione di un giornalino aperiodico di informazione che proverà a parlare del quartiere, dei suoi problemi e delle possibili soluzioni. E’ un giornalino aperto a ogni sorta di contribuito e chiunque voglia può darci una mano a scriverlo insieme, partecipando alle nostre riunioni o anche semplicemente mandandoci una mail o contattandoci su facebook. L’obbiettivo del giornalino è quello di informare, ma soprattutto di organizzarci come abitanti per prenderci cura del quartiere e delle nostre vite all’interno di esso.

Petizione per le case popolari: vogliamo che ATC sia più corretta e ci tuteli!

Dopo numerosi confronti noi inquilini di Via Artom e Via Fratelli Garrone siamo giunti alla conclusione che la maggioranza degli abitanti, famiglie, coppie e singoli, stiamo subendo il periodo di grave crisi economica che ci colpisce indiscriminatamente. L'assenza di lavoro o di un reddito sufficiente per l'autosostentamento ci portano a rivolgerci agli assistenti sociali, alla chiesa o ad indebitarci per riuscire a sostenere tutte le spese che dobbiamo affrontare; e talvolta nonostante tutto ciò non riusciamo a far fronte a tutte le spese.
I costi di chi vive in un alloggio di edilizia popolare possono sembrare irrisorie rispetto a chi vive in una casa privata, ma così non è. L'affitto è calmierato ma le varie spese (luce, acqua, gas, manutenzione straordinaria e ordinaria, riscaldameto) raggiungono cifre sempre più alte, senza che siano motivate. Spesso le diverse voci delle bollette sono difficilmente distinguibili ed è complicato comprendere a cosa si riferiscano.
Precisiamo inoltre che vivere in case A.T.C non voglia dire vivere in luoghi malsani e mal manutenzionati. Riteniamo che debba essere fatta una manutenzione seria (non come quella "di facciata" del 2006 in occasione delle Olimpiadi) delle nostre palazzine e i nostri alloggi per evitare casi come quelli di un anno fa in Strada della Verna, in cui una palazzina A.t.c. è esplosa in seguito ad una fuga di gas.
Queste sono le nostre richieste:
  1. Una moratoria degli sfratti, per permettere a chi è in difficoltà di non trovarsi nella terribile situazione di non avere più un tetto sopra la testa. Abbiamo tutti diritto ad una casa e a non rinunciare alla propria dignità.
  2. Un rinvio del versamento della quota per il Fondo Sociale, per permettere a chi è senza reddito, o quasi, di avere più tempo per raccogliere i 480 euro al fine di rientrarvi;
  3. Maggior chiarezza e limpidità nelle spese, perchè vogliamo sapere per cosa stiamo pagando e se l’importo è corretto;
  4. La manutenzione degli spazi comuni e degli alloggi che lo richiedono, perchè vogliamo vivere in un ambiente dignitoso e non correre nessun rischio per la nostra salute.
Chiediamo a tutti gli inquilini di firmare questa petizione per migliorare le condizioni di tutti. Quando le firme raccolte saranno sufficienti le presenteremo direttamente negli uffici dell'A.t.c.!
Per ulteriori informazioni:

Facebook: Comitato di Quartiere Mirafiori

venerdì 6 marzo 2015

Vecchi e nuovi mostri

Fumo dall'ex Palazzo del lavoro
Un paio di giorni fa mentre il Palazzo del Lavoro prendeva fuoco, il piano superiore del liceo artistico Cottini (via don Grioli, davanti alla Fiat) viene chiuso perchè rischia di crollare sulle teste degli studenti. Poco lontano la guardia di finanza compie un blitz nell'ancora incompiuto grattacielo della regione arrestando sei persone. Questa serie di avvenimenti ci ha fatto pensare ad alcune cose:


Negli anni '60 la città di Torino ospitò Italia '61, la celebrazione dei cent'anni di unità nazionale. In quell'occasione vengono costruiti il Palavela, la monorotaia e il Palazzo del lavoro che, salvo qualche sporadica utilità (il Palavela "ristrutturato" e riutilizzato per le olimpiadi 2006) ora sono in stato di totale abbandono o quasi. 

Il Palazzo del lavoro in particolare sfoggia tutta la sua tristezza: una volta considerato all'avanguardia per la sua tecnologia, oggi non è altro che uno scheletro depredato (se non altro è servito a qualcuno!), inutilizzato da anni ed ora anche bruciato! E l'unica proposta di riconversione d'uso è stata quella di fare un centro commerciale, a due passi dall'8 gallery...

martedì 3 febbraio 2015

Nel quartiere, per il quartiere, con il quartiere.

Il nostro quartiere vive anni difficili. La crisi, la disoccupazione, la speculazione rendono ogni
giorno più dura la vita degli abitanti di Mirafiori. A ciò si aggiunge un totale abbandono da parte delle istituzioni. Le Olimpiadi del 2006, in cui i governanti di turno della città si incensavano parlando di riqualificazione, di spesa sociale e di soldi che sarebbero entrati nelle tasche di chi abita in questa zona, in realtà hanno lasciato un territorio devastato, sempre più povero e isolato.

Molte famiglie vivono difficoltà economiche nella quotidianità e alcune non riescono ad arrivare a fine mese ed in alcuni casi addirittura a pagare l'affitto.

Sempre più lavoratori a volte anche in età avanzata si trovano in cassa integrazione o direttamente licenziati, senza la possibilità di portare a casa un reddito. Dopo la dismissione quasi totale della fabbrica Fiat e l'investimento sempre più consistente delle istituzioni e dei privati sulle grandi opere e i grandi eventi è estremamente difficile trovare un lavoro in quartiere e si è costretti a spostarsi, quando va bene (poche volte) all'interno della città, quando va male lasciando l'Italia e emigrando altrove.